stefano gio semeraro

LA FERIA Y MAS
2015

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I could find an old hard disk where I put my memories of past holidays. Most of the images belonged to the Erasmus exchange period I spent in Spain in 2009, during which I had the opportunity to discover unknown places and meet new people.

The photos chosen in this selection concern a particular event, La Feria del Vino Fino (“the holidays of fine wine”), a popular festival that lasts about a week and that takes place in the city of El Puerto de Santa Maria, near Cadiz, Andalusia. It is a festival that features the elements of Andalusian folklore, from typical dances such as flamenco – with women and girls in their traditional clothes – and casetas (where traditional dishes and drinks are served), to the area reserved to entertainment and rides, and to the huge portadas, bright-coloured constructions that serve as a gateway to this “Land of Toys”.

Specifically, the photos recount in a non-chronological way some evenings spent with lively friends, among concerts, too many drinks, several nonsense speeches, and few hangovers. The strong friendship ties born from this experience allowed me to get in touch with the culture, the traditions and everyday life of Andalusia, to meet unique people, and to speak with them in their dialect. All of this has given me a sense of belonging to these places and to the people who live there, which I could not forget in the years that have passed.

The selection of images comes from this perspective of exchange student open to spontaneous experiences and reflects the authenticity of the people and events that I have portrayed in my pictures. Given this sentimental focus, the goal of the images is on the emotion of those moments rather than the shape of the image. Thanks to these memories in pictures, I can still share those feelings with those who have not lived this experience in person.

The series is part of the project ENDLESS VACATION by CROP Collective, a research conducted on photos of holidays that have been rediscovered, which was carried out in some public archives, among old family photographs, and through the recovery of digital photos stored on hard drives and memory cards.

The project is a meta-photographic reflection on the way in which the different supports (both analogical and digital) and the changing ways of archiving affect at the same time the perception and creation of our shared and individual memory. The project, which gave rise to an independent publication, was exhibited as part of PHOTOFESTIVAL 2015 within the HTTP event. HyperText Transfer Photography.

Tra i vecchi ricordi di vacanze estive, molte immagini ritrovate in un vecchio hard disk fanno riferimento al periodo Erasmus trascorso in Spagna nel 2009, durante il quale ho avuto l’opportunità di vedere posti sconosciuti e incontrare nuova gente.

Le foto scelte in questa selezione riguardano un evento in particolare, La Feria del Vino Fino, una festa popolare che dura circa una settimana o poco più e che si svolge nella città El Puerto de Santa Maria, nei pressi di Cadice, in Andalusia. Una festa in cui sono presenti gli elementi del folklore andaluso, dai balli tipici come il flamenco, con donne e bambine in vestiti tradizionali, alle casetas dove vengono serviti piatti e bevande della tradizione (come il vino fino), dalla zona riservata agli svaghi e alle giostre, fino alle enormi portadas, architetture luminose che fanno da recinto e ingresso a questo “paese dei balocchi”.

Nello specifico le foto ripercorrono in maniera non cronologica alcune serate trascorse in balìa di amici, concerti, qualche bevanda di troppo, vari discorsi senza senso o quasi, i postumi delle notti vissute e non metabolizzate.

I forti legami di amicizia nati da questa esperienza mi hanno permesso di entrare in contatto con la cultura, le tradizioni e la quotidianità della vita andalusa, di conoscere persone particolari e per certi versi bizzarre, e di parlare con loro nel dialetto del luogo. Tutto questo ha fatto nascere in me un certo senso di appartenenza a questi luoghi e alla gente che vi abita.

Da questo punto di vista, la selezione di immagini rispecchia la genuinità della gente ritratta, la spontaneità degli avvenimenti di quel periodo e gli eventi caratterizzanti la feria, senza badare alla forma dell’immagine ma seguendo il sentimento di quegli istanti. Un sentimento che oggi mi é possibile raccontare a coloro che non hanno vissuto questa esperienza attraverso questi ricordi in foto.

La serie fa parte del progetto ENDLESS VACATION di CROP Collective, una ricerca condotta su foto di vacanze ritrovate, effettuata presso alcuni archivi pubblici, tra le vecchie fotografie di famiglia, ed attraverso il recupero di foto digitali conservate su hard disk e schede di memoria.

Il progetto si pone come riflessione meta-fotografica sul modo in cui i differenti supporti, analogici e digitali, e le mutevoli modalità di archiviazione ad esse legate, influiscano allo stesso tempo sulla percezione e formazione della nostra memoria condivisa e individuale. Il progetto, che ha dato vita ad una pubblicazione indipendente, è stato esposto nell’ambito del PHOTOFESTIVAL 2015 all’interno dell’evento HTTP. HyperText Transfer Photography.

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